“Si può imparare a scrivere? Come?”
Me lo avete chiesto e io ho provato a darvi la mia opinione. In questo video, come faccio sempre, ho attinto dalla mia esperienza, per fare una riflessione autentica e sincera sulla scrittura.
Per scrivere ci vuole comunque coraggio e tanta voglia di mettersi in gioco.
Oggi ho voluto rispondere a un po’ di domande vostre e considerazioni che mi avete scritto. Ne ho scelte sette:
Le risposte nel video 🙂
E scoprite anche cosa rimase sul fondo del vaso di Pandora! 😉
Già ve ne ho parlato nel manuale ma la documentazione è necessaria per poter scrivere un buon libro.
Per me ne esistono due tipi e ve le spiego nel video.
Per qualsiasi informazione o dubbio, potete scrivermi a info@nonprendeteappunti.it o su Messanger A chiare lettere o via Instagram chiare_lettere.
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Spero che questo piccolo backstage del nuovo libro via sia utile.
Sono un numero. Sono una persona. Sono una di quelle persone nelle statistiche.
Questa è la vera storia di quello che mi è successo nel primo lockdown.
L’annosa questione che si presenta quando terminiamo di scrivere un libro.
Nel video, qualche risposta utile.
Alla prossima 🙂
“Volete scrivere un capolavoro e non sapete come fare? Volete mettere alla prova le vostre capacità creative ottenendo grandi risultati? Iscrivetevi subito al nostro corso di scrittura! Solo per oggi, il 50% di sconto!”
Vi è mai capitato di leggere annunci simili? Se la risposta è no, siete fortunati! Io, non so perché, essendo chiaramente per i social un profilo interessato alla scrittura e alla lettura, vengo letteralmente subissata di queste “favolose offerte lampo”!
La pubblicità è pubblicità e deve vendere e su questo non si discute ma, se avete cinque minuti, vi dirò perché questi annunci mi perplimono e non poco.
Innanzitutto, il tono. Il target di questi annunci non è lo stesso di quello di un supermercato o di un venditore di mobili. Non stiamo parlando di far comprare un dentifricio con il 3×2 o un divano (sì, mi sto chiaramente riferendo a quella famosa marca di divani che promuove un “solo per oggi” da che ho memoria). Un corso di scrittura vende delle capacità non i prosciutti. Quindi, il linguaggio (e noi sappiamo quanto le parole sono importanti!) è del tutto inadatto. E mi viene da pensare che chi non capisce questo, non possa insegnarvi a scrivere…
Ma la cosa peggiore e che mi fa anche abbastanza arrabbiare (devo essere onesta) è assicurare il risultato.
Io posso farti il miglior corso di scrittura del mondo, dell’universo e darti tutti gli strumenti per scrivere un buon libro ma, anche se tu lo frequenti, puoi sempre scrivere una schifezza.
Cos’è, soddisfatti o rimborsati? Non credo proprio si possa fare questa cosa con delle capacità.
Per cui vi dico, non credete a queste vane promesse di gloria, perché sono false! Non è che un corso di tre mesi vi possa trasformare in Italo Calvino… e, se vi state ponendo la domanda, non vi farà neanche scrivere il nuovo Harry Potter!
Se state cercando un corso di scrittura serio cercatene uno che sia effettivamente in grado di trasmettervi delle capacità.
Tra queste:
E tutto questo, non è solo per oggi! Fidatevi (lo dico sempre, mi sento quasi una santona ormai!), dura per sempre.
E su questo sono parecchio ferrata, perché io ho pubblicato con il crowdfunding.
Che cacchio è il crowdfunding? È quello che mi sono chiesta io all’inizio e quello che mi hanno chiesto tutti quando ho cominciato a praticarlo. Come una religione o un’arte marziale.
Allora, in sintesi, la storia è questa: la protagonista, io, aveva scritto un libro e lo aveva mandato a tutti quelli che pensavo potessero pubblicarlo. E da allora, aspettava con gli occhi verso l’infinito, un fantastico editore che arrivasse con il suo cavallo bianco e una proposta editoriale valida.
Sapete una cosa che le fiabe non raccontano mai? É che la principessa comincia a stufarsi e invecchia anche, ad un certo punto.
Beh, io non avrei mai potuto fare la principessa molto a lungo, non era nella mia natura. Dovevo fare qualcosa. Così sono scesa dalla torre e sono andata a un incontro dove parlavano di crowdfunding nell’editoria.
Di fatto, l’idea di crowdfunding è quella di raccogliere fondi dal normale compratore a piccole cifre per poter realizzare un progetto, di quasiasi tipo. Ci sono persone che lo usano per produrre documentari o allestire mostre o attivare una start up ma anche progetti sociali… Insomma se riesci a trovare abbastanza persone che credano nel tuo progetto e che ti finanziano con una piccola cifra, sei a cavallo. Non quello del principe… anche meglio.
Dopo aver partecipato a questa conferenza tenuta da quella che poi diventerà la mia casa editrice, mi sono detta: “Cavolo Silvia, può essere la tua occasione! In fondo devi vendere centocinquanta copie in prevendita… lo puoi fare!”
E qui avrei dovuto cominciare a preoccuparmi perché primo, io non parlo mai di me in terza persona e, secondo, non avevo nessuna percezione di quanto fosse difficile vendere dei libri in Italia!
E quindi in un misto di entusiasmo e disperazione, mi sono buttata in questa avventura. Ho mandato il mio manoscritto che ha passato tutte le selezioni e poi mi hanno aperto un canale sul loro sito per far preordinare il libro. Si poteva leggere un breve estratto.
Siamo partiti bene. Parenti, amici, clienti di mio padre e gente che conosceva gente hanno ordinato il libro. E poi, il blocco. Qualcuno mi prometteva di comprarlo ma non lo faceva, altri glissavano per non dirmi di no in faccia. Sono diventata sfacciata e petulante.
Sentivo che pregare qualcuno per un comprare un libro che ritenevo bello, anche se loro ancora non lo sapevano (ma non è così per tutti i libri nuovi?) era patetico. Io sono brava a scrivere, solo a scrivere. Perché non posso fare solo un atto di fiducia?
Quindici euro. Erano solo quindici euro. No, erano quindici euro per un libro. Mi sono scontrata contro l’Italia che non legge, che non spende i soldi per leggere.
Ho cominciato a pensare che non ce l’avrei fatta. E io avevo solo un colpo da sparare, non potevo permettermi di prendermi altro tempo per scrivere il libro numero due e riprovarci.
Avevo puntato tutto su quel numero ma la roulette era molto meno prevedibile del previsto.
E poi ce l’ho fatta. Vi ho già parlato della gioia di quel momento e non diventerò di nuovo sfacciata e petulante.
Ma il punto non è questo. É questo: il crowdfunding é una strada che vi consiglio di valutare, perché io sono riuscita a pubblicare. Credetemi però quando vi dico che è molto meno semplice di quanto si pensa e di quanto vogliano farvi credere.
Potete avere fortuna, certo. Il fattore è C è sempre una buona cosa ma potreste non averne, anzi.
Preparatevi e non abbattetevi mai durante il percorso. Nel periodo di crowdfunding siete tutto ciò che avete; credete in voi stessi e in quello che avete scritto. E fate… un atto di fiducia!
P.S. La bellissima foto di copertina è una scena della serie “Orange is the new black“
Oggi sono molto felice perché, finalmente, ho un vero e proprio contatto con un gruppo editoriale (di cui non posso rivelare il nome) che ha deciso di aprirsi alla narrativa, selezionando opere inedite di scrittori emergenti.
Mi hanno contattata ieri e mi hanno chiesto di trovare degli inediti tramite i miei canali, che, in caso di una valutazione positiva da parte mia, arriveranno direttamente sulla scrivania del Direttore Editoriale.
Cosa stanno cercando? La casa editrice valuterà narrativa di ogni genere: romanzi storici, a sfondo sociale, d’avventura, di formazione, gialli, rosa, noir, fantasy, thriller, horror, fantascienza, ragazzi, erotico, psicologico, umoristico. Ma anche racconti, fiabe, biografie, diari.
Come devono essere i romanzi?
Cosa mi piace leggere? Se avete seguito un po’ questo blog, ormai l’avrete capito. Non importa il genere o la trama. Coinvolgetemi nella lettura: è la mia unica richiesta.
Ci tengo a dirvi che la casa editrice non richiede un pagamento per la pubblicazione e non obbliga l’autore a comprare delle copie (nel caso foste scelti, sarà una vostra libera scelta).
Come fare arrivare il vostro romanzo a me? Tramite il mio indirizzo di posta info@nonprendeteappunti.it.
Quindi, che aspettate? Tirate fuori il romanzo dal cassetto (o dal computer), revisionatelo bene e poi inviatemelo.
Potete scrivermi qui anche per eventuali dubbi o domande ma potete sempre trovarmi su Facebook e Instagram come A chiare lettere.
Non ci sono garanzie, lo so. E ‘un’opportunità e come tale, va sfruttata. Forza! Non vedo l’ora di leggervi.