Allora, riepiloghiamo un attimo, avete scelto personaggi e genere, avete costruito una trama, avete trovato il finale. E’ fatta, no? NO. Ora comincia un altro lavoro: la revisione. E, perdonate il francesismo, è una vera rottura di palle. Vi accorgerete di due cose durante questo percorso:
- che rileggere all’infinito provoca nausea e scompensi cardiaci;
- che alcune parti che sembravano geniali non lo sono, anzi.
Molti insegnanti di scrittura consigliano di tenere il manoscritto per un po’ “in salamoia”, dentro un cassetto e di rileggere il tutto un paio di mesi dopo a mente fredda. Ora, parlandoci tra di noi, sì è vero, può aiutare ma voi avete passato mesi a scrivere e riscrivere e rileggere che non vedete l’ora di mettere il punto finale. E’ comprensibile. Io vi direi di cominciare a correggere, togliere i refusi, fare una prima lettura veloce. Tanto vi ci vorrà parecchio per arrivare al risultato finale e, se avrete la fortuna di pubblicare, il tutto passerà attraverso un editor e un correttore di bozze professionisti.
E a cosa servono le forbici? Esatto, lo sanno anche i bambini: tagliare. E questo vi costerà un pezzo di cuore, ma l’amore (anche quello verso la scrittura) è sofferenza.
Qualche consiglio sulla revisione:
- non sbrodolate di aggettivi a destra e manca per fare volume;
- non descrivete ma mostrate (ricordate?);
- non siate ripetitivi;
- usate minuziosamente la punteggiatura (se qualcuno ha inventato il punto e virgola ci sarà un motivo. Usatelo!);
- controllate maiuscole, minuscole, spazi, corretta sillabazione delle parole. Se siete un dubbio verificate sul buon caro vecchio dizionario o su Internet (nessuno vi farà il pelo se la parola è scritta correttamente);
- il modo di scrivere è cambiato negli anni. Come il resto del mondo, si è abituato alla brevità. Questo non vuol dire che dobbiate scrivere un sms o con i vari hastag (qualcuno vi fulminerebbe credo!) ma sappiate che una descrizione molto lunga comporta molte insidie. Semplificatevi la vita: mettete un punto in più e una virgola in meno.
Contate che qualcosa di sbagliato o poco chiaro rimarrà sempre (a furia di rileggere il vostro libro ne imparerete a memoria alcune parti e qualsiasi refuso sarà introvabile a quel punto), ma un manoscritto ben revisionato (a livello grammaticale) è già un bel biglietto da visita per un potenziale editore. Editore? Sì, lo so, ora non ci potete credere ma state preparando la vostra opera per uno step molto importante.
Tenetelo sempre presente mentre revisionate; ora il libro esiste, manca la manutenzione.
P.S. Vi ho messo l’immagine con le forbici e i fiori perché quelle con solo le forbici mi sembravano troppo crude. Capirete…