Non creerò la suspence. La bugia più grande del mondo è: la Magia non esiste.
Lo so, dovrei mantenere il mio aplomb di scrittrice cinica e disinteressata ma sono stata bambina anch’io (incredibile!) e ho creduto (e forse ci credo ancora) a Babbo Natale. Piccola parentesi: da piccola ero affascinata dall’idea d’incontrarlo ma anche un po’ spaventata, non so perché, forse non essendo una persona “normale” m’intimoriva un po’… La Befana poi: volevo i dolci ma non volevo vedere “la vecchia con le scarpe tutte rotte”, doveva essere davvero brutta e con un ghigno malefico. Rimanevo sveglia la notte per la paura che arrivasse. Solo dopo ho capito il sessismo della cosa e, ora, sono una sua grande fan (probabilmente prende la metà di stipendio dell’omone vestito di rosso!)
Quest’anno, per mia volontà e mia soltanto, ho deciso di portare la Magia con l’unico dono che possiedo: la scrittura. Ed ecco il motivo di questo post ma fidatevi scrittori, vi tornerà comunque utile.
Partiamo dal fatto che, per me, Natale uguale Dickens (tra l’altro, io e il caro Charles siamo nati lo stesso giorno. Sì, anche l’anno, me li porto bene!). Dickens era uno che ci credeva; ovviamente non pensava che tre fantasmi potessero materializzarsi a qualcuno ma (ed ecco la Magia dello scrittore) ha avuto la capacità di trasformare pregi e difetti dell’animo umano in una storia fantastica, dove tutto può accadere. E accade.
“La via che gli uomini seguono presagisce una fine sicura se essi vi perseverano, ma, modificando quella via, anche la fine deve cambiare.” (Canto di Natale – C. Dickens)
Vi posso assicurare che la Magia esiste e io l’ho vista più di una volta. L’ho vista in una famiglia che si riunisce ostinatamente ogni anno per festeggiare il Natale, nonostante tutto. L’ho vista su un divano dove due ragazzi si scambiano i regali, ascoltando le canzoni di Natale. L’ho vista tra i volontari che portano le coperte e una fetta di panettone ai senzatetto e negli occhi di una mamma sola che cerca di rendere il Natale del suo bambino speciale, in mezzo a un’infinita serie di difficoltà. La sto vedendo ora, in due fidanzati che bevono una cioccolata calda in una caffetteria piena di lucine e festoni. La vedo ogni giorno nel mio albero di Natale; sì, il mio albero di Natale è magico.
E, soprattutto, la vedo nei bambini; nella loro gioia di scrivere la letterina, aspettare il regalo, scartarlo con impazienza sotto gli occhi di genitori e parenti più contenti di loro. Neanche Harry Potter potrebbe portare più Magia di così. Fidatevi.
Lo so, ve lo dico di continuo di fidarvi di me! Ma, in fondo, la fiducia non è Magia? Non si vede, non si sente ma, quando c’è, si percepisce. E allora siete un po’ magici anche voi, no?
Il ruolo che ho ritagliato per me questo Natale è davvero bello e mi rende molto fiera: io sarò la voce narrante della Magia del Natale.
E forse, ne terrò un pochino per me. Solo un po’.