Questa è stata una settimana molto complicata per me e, come già vi avevo detto, non si può slegare la scrittura dallo scrittore. È un po’ l’ostacolo e anche il valore aggiunto di questo mestiere.
Per cui, oggi mi sento di chiedervi qualcosa di diverso; non dovrete leggere ma scrivere.
Questo è un “esercizio” che mi faceva fare il mio insegnante di scrittura: prendete carta e penna (sì va bene anche un dispositivo elettronico ma io sono della vecchia scuola) e scrivete cinque cose della vostra giornata che vi hanno portato serenità, gioia.
Non c’è bisogno di pensare a poetiche metafore, seguite le vostre sensazioni. Questa cosa che ho visto, sentito, vissuto, mi ha fatto sentire bene? Se la risposta è sì, ecco il vostro momento.
Potete tenerlo per voi o potete condividerlo con gli altri e con me; potete taggare @achiarelettere e, magari, portare un po’ di quella gioia anche a qualcun altro.
Perché il mio insegnante ci faceva fare questo esercizio? Non l’ho mai capito veramente.
Forse voleva che ci abituassimo a scrivere ogni giorno (anche poche righe) o forse voleva che imparassimo a “vedere” e non solo a “guardare”. Forse voleva solo far sentire meglio delle persone che venivano in un’aula una sera a settimana, dopo una giornata di lavoro, alla ricerca di qualcosa. Io penso un po’ tutte e tre le cose.
Posso dirvi che cosa ho imparato io ed è più di una lezione di scrittura. Ho capito che la gioia non è una linea continua ma una serie di momenti. A volte, i più impensabili.
E se in un giorno avete cinque di questi momenti, siete fortunati. Sei? Non fate gli sboroni!
Lungi da me insegnarvi la vita ma imparate a riconoscere questi momenti e a goderveli. Vi servirà anche per scrivere con tutta l’autenticità che solo la vita può dare.
Forza, provateci. Scriveteli e leggeteli, magari ad alta voce. E qualcuno, potrebbe trovare delle sorprese…