“Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”. Così scriveva Italo Calvino e il libro di oggi, Il Buio oltre la siepe di Harper Lee, è la conferma della veridicità di questa affermazione.
La storia si svolge in Alabama negli anni trenta, dove due bambini, Jean Louise (Scout) e Jeremy (Jem) Finch, vengono allevati dal padre avvocato Atticus.
La loro vita viene sconvolta dall’accusa di una donna bianca di essere stata violentata da un uomo di colore, di cui Atticus si assumerà la difesa e dall’entrata in scena del misterioso vicino di casa dei Finch, Boo Radley, fino ad allora considerato un pazzo. E tutto ciò che si credeva di sapere, verrà messo in discussione dal processo e da quello che provocherà in città.
La voce pura di Scout, ancora in divenire, ci racconta una storia di razzismo e di paura del diverso ancora attuale.
E ci racconta la storia di un padre che vuole cambiare il mondo (cominciando da quello dei propri figli) con il suo esempio e non con la sua opinione, come afferma lui stesso: “Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta succede.”
E questo è anche un po’ il messaggio universale ma, forse, vale anche e soprattutto per noi scribacchini.
Le parole per descriverlo: il coraggio di seguire i propri ideali.
Libro: Il Buio oltre la siepe di Harper Lee
Foto: Feltrinelli